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  • sofiazanelotti

Eredità all'Associazione, obbligo accettare con beneficio di inventario?

Quando un ente, diverso da una società, viene nominato erede, il legislatore impone una regola chiara: l'accettazione dell'eredità deve avvenire con il beneficio di inventario. Questa disposizione mira a tutelare il patrimonio dell'ente, impedendo che debba rispondere per eventuali debiti del defunto oltre il valore dell'attivo ereditario. Come stabilito dall’art. 473 del Codice Civile, l’eredità per associazioni, fondazioni o enti non riconosciuti non può essere accettata se non con tale beneficio.


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Cos’è l’Accettazione con Beneficio di Inventario per l'ente?

L’accettazione con beneficio di inventario rappresenta una protezione legale per gli enti che accettano un’eredità. Consente infatti di separare il patrimonio del defunto da quello dell’ente, evitando che eventuali passività ereditarie gravino sull’ente stesso. Se un ente accettasse l’eredità senza beneficio di inventario, tale accettazione sarebbe nulla per violazione delle norme imperative (art. 1418 c.c.).


Conseguenze della Mancata Redazione dell’Inventario dell'eredità per l'associazione che eredita

Un aspetto critico dell'accettazione con beneficio di inventario riguarda il rispetto dei termini legali per la redazione dell'inventario. Secondo gli artt. 485 e 487 del Codice Civile, l’inventario deve essere redatto entro tre mesi dalla dichiarazione di accettazione.


Tuttavia, cosa succede se l’ente non rispetta questi termini?

Esistono due interpretazioni giuridiche contrastanti in merito:

  1. Decadenza dal diritto di accettare l'eredità: Un orientamento giurisprudenziale sostiene che, nel caso in cui un ente non rispetti i termini per la redazione dell’inventario, non può più accettare l’eredità. In altre parole, l'ente decadrebbe dal diritto di accettare e perderebbe ogni possibilità di acquisire l'eredità stessa. Questa tesi è basata sul principio espresso dall’art. 473 c.c., secondo cui l’accettazione da parte degli enti deve sempre avvenire con beneficio di inventario.

  2. Accettazione incompleta: Una recente pronuncia della Corte di Cassazione propone una visione più flessibile. In questo caso, la mancata redazione dell’inventario entro i termini non comporterebbe la decadenza dal diritto di accettare l’eredità, né trasformerebbe l’ente in un erede puro e semplice. L’accettazione sarebbe semplicemente considerata incompleta. L'ente avrebbe quindi la possibilità di effettuare una nuova dichiarazione di accettazione e redigere l'inventario entro i nuovi termini previsti.


Un Esempio Pratico di un'eredità ad una associazione

Immaginiamo il caso di Tizio, deceduto il 20 dicembre 2013, che ha lasciato la sua eredità all’associazione Alfa. Se l’associazione accetta l’eredità il 1 febbraio 2014 ma non redige l’inventario entro il 1 maggio 2014, secondo il primo orientamento perderebbe il diritto di accettare l’eredità e questa passerebbe agli eventuali altri chiamati.


Secondo il secondo orientamento, invece, l’associazione non perderebbe né il diritto di accettare né il beneficio di inventario, potendo effettuare una nuova dichiarazione di accettazione finché il termine per l’accettazione non sia prescritto (art. 487 c.c.).


Qual è la Soluzione Migliore?

Sebbene il secondo orientamento appaia più permissivo, è fondamentale che gli enti prestino la massima attenzione nel rispettare i termini legali per la redazione dell’inventario. La questione resta dibattuta, e il rischio di perdere l’eredità, o di incorrere in procedure legali complesse, è reale.


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