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Come funziona la tassazione delle azioni e degli altri strumenti finanziari come: fondi ed ETF ereditati?

Quando si ereditano strumenti finanziari come fondi comuni d'investimento, azioni o ETF (Exchange-Traded Funds), ci sono alcune regole fiscali specifiche che è importante conoscere per gestire correttamente la successione e per evitare sorprese future.


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1. Valore di carico delle azioni o ETF ereditati

Alla morte del de cuius (la persona defunta), il valore di mercato delle azioni o degli ETF viene considerato come il nuovo "valore di carico" per gli eredi. Questo significa che, dal punto di vista fiscale, l'erede acquisisce i titoli come se li avesse comprati al prezzo di mercato vigente alla data della morte del de cuius.

Ad esempio, se il de cuius possedeva azioni acquistate originariamente per 5.000 euro e al momento del decesso queste azioni valgono 10.000 euro, l'erede eredita le azioni con un valore di carico di 10.000 euro.


2. Plusvalenze e imposizione fiscale: cosa succede al capital gain del de cuius?

Una delle domande più comuni riguarda la sorte della plusvalenza maturata dal de cuius, ovvero la differenza tra il prezzo di acquisto originario dei titoli e il loro valore al momento del decesso.

Cancellazione della plusvalenza: È importante sapere che la plusvalenza maturata dal de cuius non è soggetta a tassazione al momento della successione. Questo significa che il guadagno realizzato dal de cuius sui titoli posseduti fino alla sua morte non viene tassato come capital gain. Perciò, non c’è alcuna imposta immediata da pagare sul capital gain pregresso al momento del trasferimento dei titoli agli eredi.

Nuovo valore di carico per l'erede: L'erede, quindi, eredita i titoli al valore di mercato al momento della successione, che diventa il nuovo valore di carico ai fini fiscali. Le eventuali plusvalenze future, calcolate come la differenza tra questo nuovo valore di carico e il prezzo di vendita, saranno soggette all'imposta del 26% solo al momento della vendita dei titoli da parte dell'erede.


3. Quando e come si paga l’imposta sul capital gain?

L'imposta sul capital gain del 26% viene pagata solo quando l'erede decide di vendere le azioni o gli ETF ereditati, e solo se la vendita genera un guadagno rispetto al valore di carico ereditato (cioè il valore di mercato alla data della morte del de cuius).

Regime del risparmio amministrato: Se le azioni o gli ETF sono detenuti in un conto titoli presso una banca o un intermediario finanziario italiano, l'imposta viene trattenuta automaticamente dalla banca al momento della vendita. Questo avviene tramite il cosiddetto regime del "risparmio amministrato", in cui è l'intermediario a occuparsi della gestione fiscale.

Detenzione diretta: Se i titoli non sono detenuti presso un intermediario italiano, ma per esempio presso una banca estera, l'erede deve dichiarare la plusvalenza nella propria dichiarazione dei redditi (quadro RT del modello Redditi PF) e pagare l’imposta del 26% sulle plusvalenze realizzate.


Esempi pratici

Per chiarire meglio il meccanismo di tassazione, vediamo un paio di esempi pratici.


Esempio 1: Plusvalenza del de cuius e nuovo valore di carico

Supponiamo che il de cuius abbia acquistato delle azioni per 5.000 euro. Al momento della sua morte, il valore di mercato delle azioni è salito a 10.000 euro. L'erede riceve le azioni con un valore di carico di 10.000 euro. Se l'erede vende queste azioni per 12.000 euro, il capital gain sarà di 2.000 euro (12.000 - 10.000), e su questo guadagno dovrà pagare il 26% di imposta, cioè 520 euro. La plusvalenza maturata dal de cuius (7.000 euro) non è soggetta a tassazione.

Esempio 2: Tassazione al momento della vendita

Se invece l'erede decide di vendere le azioni ereditate per 9.000 euro, non si genererà alcun capital gain, perché il prezzo di vendita è inferiore al valore di carico ereditato (10.000 euro). In questo caso, non è dovuta alcuna imposta.


Conclusione

In sintesi, ereditare azioni o ETF non comporta un’immediata tassazione sulle eventuali plusvalenze maturate dal defunto. L'erede, infatti, acquisisce i titoli con un nuovo valore di carico pari al valore di mercato al momento dell'apertura della successione.


La tassazione al 26% sul capital gain avviene solo quando l'erede decide di vendere i titoli e realizza un guadagno rispetto al valore di carico ereditato.


Comprendere queste dinamiche è fondamentale per gestire al meglio il patrimonio ereditato e pianificare eventuali operazioni di vendita dei titoli in modo informato e consapevole. Il nostro studio è a tua disposizione, prenota ora una consulenza o visita il nostro sito www.forlifesrl.com.

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