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Come può il testatore dividere direttamente l’eredità?

  • sofiazanelotti
  • 14 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando si pensa al testamento, si immagina spesso un documento che stabilisce “chi prende cosa” dopo la morte. Ma c’è un aspetto poco noto e molto potente della volontà testamentaria: il testatore può anticipare la divisione ereditaria, evitando che i suoi eredi si ritrovino in uno stato di comunione sui beni.

Vediamo come funziona, con esempi pratici e qualche avvertenza utile.

dividere eredità

La divisione fatta dal testatore: niente comunione ereditaria

Il nostro ordinamento, all’art. 734 del Codice Civile, riconosce al testatore la possibilità di dividere i suoi beni in modo diretto tra gli eredi, anche includendo la parte non disponibile (cioè quella riservata per legge ai legittimari).


In questo caso, i beni vengono assegnati in modo specifico a ciascun erede già nel testamento, e non si crea alcuna comunione ereditaria.


Immaginiamo un caso: «Nomino miei eredi Tizio e Caio. Assegno a Tizio tutti i miei beni siti in Milano e a Caio tutti quelli siti in Roma». In realtà non si sta parlando di una divisione in senso tecnico, ma di un’attribuzione diretta: Tizio e Caio diventano proprietari dei beni loro destinati fin dall’apertura della successione.


Quanta libertà ha il testatore?

Tanta. Può decidere se assegnare immobili a uno e mobili all’altro, formare lotti disomogenei o creare combinazioni più complesse. L’unico limite è quantitativo: ogni coerede deve ricevere un valore almeno pari alla propria quota spettante. Se così non fosse, il testamento potrebbe essere impugnato per lesione di legittima.


Facciamo un esempio: Mevio e Caio sono eredi per metà. Se Mevio riceve beni per 350.000 euro e Caio per 650.000, a fronte di un’eredità da 1.000.000, Mevio ha ricevuto meno del 75% del dovuto. In questo caso, la divisione è rescindibile.


Divisione parziale? È possibile, ma attenzione…

Il testatore può anche decidere di fare una divisione solo parziale.

Questo può avvenire in due modi:


Oggettivamente parziale

Vengono divisi solo alcuni beni (es. immobili), lasciando il resto (come conti correnti, titoli o eredità sopravvenute) in comunione tra gli eredi. Se il testamento non prevede nulla di diverso, questi beni “non divisi” si ripartiranno secondo le regole della successione legittima.


Soggettivamente parziale

Solo alcuni eredi ricevono beni determinati, mentre altri entreranno in comunione tra loro sui beni residui. Si pensi a un uomo con cinque figli (di due matrimoni diversi) che assegna specifici beni alla seconda moglie e al figlio minore, lasciando che gli altri figli si dividano il resto.


Attenzione però: se il testatore assegna tutti i beni solo ad alcuni eredi, pretermettendo altri eredi istituiti, la divisione è nulla. Lo stesso accade se viene completamente escluso un legittimario (es. un figlio), salvo che quest’ultimo non impugni il testamento.


Pretermissione: quando è nullo il testamento?

La legge è molto chiara: se un legittimario non riceve nulla (né beni né quota), può agire in riduzione e far valere i suoi diritti. Ma attenzione: non basta essere esclusi per rendere nullo il testamento. La nullità scatta solo se:

  • si è stati totalmente esclusi;

  • non residuano beni da poter ricevere;

  • si agisce vittoriosamente in riduzione.


Se invece il legittimario ha ricevuto qualcosa, ma meno di quanto gli spetterebbe per legge, il testamento non è nullo, ma può essere corretto per legge, in modo da reintegrare la quota dovuta.


Ad esempio, se un padre lascia due terzi dei beni alla compagna e solo un terzo al figlio unico, quest’ultimo può agire per ottenere almeno la metà dell’asse ereditario, come stabilisce l’art. 537 c.c.


Perché è importante pianificare bene la divisione nel testamento

Questo strumento è potentissimo, ma deve essere utilizzato con attenzione: basta poco per generare litigi, impugnazioni e annullamenti.

Pianificare una divisione testamentaria permette di:

  • evitare la comunione ereditaria (e quindi i litigi su “chi prende cosa”);

  • rispettare le volontà del testatore in modo puntuale;

  • ridurre il rischio di contenziosi, se fatta con attenzione ai valori e alle quote.


Ma è fondamentale rispettare i diritti dei legittimari e tenere conto della possibilità che emergano beni ignorati o sopravvenuti. Serve quindi una consulenza attenta e personalizzata.


Se stai pensando di predisporre una divisione testamentaria o vuoi verificare che il testamento di un tuo caro sia stato redatto correttamente, ForLife è al tuo fianco per accompagnarti passo dopo passo, con la massima attenzione ai dettagli giuridici e fiscali.


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