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Cosa succede ai contratti in corso se il contraente muore?

  • sofiazanelotti
  • 7 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Chi eredita non riceve soltanto case, risparmi o quote societarie: spesso trova sul tavolo affari “in sospeso”, promesse di vendita appena firmate, proposte di acquisto ancora da accettare, prelazioni iscritte in calce a un atto. Comprendere se questi rapporti sopravvivono al decesso di chi li ha avviati – e se passano nelle mani degli eredi – fa la differenza tra conservare un patrimonio o vederlo svanire in incertezze.

contratti muore

Dalla proposta alla conclusione: quando tutto svanisce

La proposta contrattuale ordinaria vive finché l’altra parte non l’accetta e il proponente non lo sa. Se il proponente muore prima di ricevere l’accettazione, la proposta evapora con lui. Anche l’oblato che muore senza accettare non lascia ai suoi eredi nulla da rivendicare: la legge tutela la libertà contrattuale del sopravvissuto, impedendogli di trovarsi vincolato con persone che non ha scelto.


Le eccezioni che tengono in vita l’affare

Ci sono due scenari in cui la morte non spazza via la trattativa:

  • Il primo è la proposta irrevocabile: il proponente si era impegnato a non cambiare idea per un certo periodo, e quella promessa resiste anche al decesso.

  • Il secondo riguarda l’imprenditore che agisce nell’esercizio dell’impresa. Qui la legge salvaguarda la continuità del business: l’offerta resta valida a beneficio degli eredi, a meno che l’affare fosse plasmato sull’identità personale del proponente.


Opzione: il diritto che si eredita

Nel contratto di opzione, chi riceve la proposta non ha più una semplice possibilità, ma un vero diritto potestativo di dire “sì” o “no”. Questo potere, salvo accordi basati sull’intuito personale, passa in automatico agli eredi: l’affare può concludersi anche dopo la morte di una delle parti.


Prelazione: fra continuità e vincoli di sangue

Se la prelazione è volontaria, di regola i successori subentrano nel diritto di essere preferiti. Ma non è così per il retratto successorio: il privilegio di riscattare la quota di un coerede è strettamente legato alla sua persona e si estingue con lui, a meno che il procedimento di riscatto fosse già iniziato.


Il filo conduttore

La successione nei rapporti “in fieri” non è la norma, bensì l’eccezione. Sopravvive solo dove la legge o la volontà delle parti hanno già cristallizzato un vincolo stabile. Negli altri casi, la morte scioglie l’intreccio e riporta tutti al punto di partenza.


Come agire senza errori

Se stai affrontando un’eredità con promesse di vendita o diritti di prelazione, non dare nulla per scontato. Verifica la natura dell’impegno, la fase in cui si trova e le eventuali clausole di irrevocabilità. Solo così potrai decidere se proseguire l’affare, revocarlo o tutelarti da richieste indesiderate.


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