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Divisione ereditaria: come evitare imposte inutili con una buona pianificazione

  • sofiazanelotti
  • 11 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Sai che dividere un'eredità può costarti molto più di quanto immagini? Non per avvocati o periti, ma per una tassa poco conosciuta che scatta quando i conguagli tra eredi superano una certa soglia. Per evitarla, serve capire bene cos'è la divisione ereditaria, come funziona e perché una buona pianificazione può fare la differenza tra risparmiare e pagare migliaia di euro in più.

divisione ereditaria

Cos'è la divisione ereditaria?

Quando più persone ereditano insieme, si trovano in uno stato di comunione ereditaria: ciascuno ha una quota astratta su tutti i beni. Con la divisione, questi beni vengono materialmente attribuiti ai singoli eredi, che ne diventano proprietari esclusivi.

Immagina Tizio e Caio che ereditano 4 appartamenti uguali dal padre: inizialmente ognuno possiede "metà di ogni casa". Con la divisione ereditaria, a Tizio vanno le due al piano primo, a Caio quelle al secondo. Nessuno cede nulla, è solo un modo per uscire dalla comunione.

Quando invece si attribuiscono beni di valore superiore alla propria quota, e si compensa l'altro erede con denaro, si parla di conguaglio. E qui si accende il faro del Fisco.


Conguaglio e imposta del 9%: il rischio invisibile

La legge dice chiaramente: se, nella divisione, un erede riceve beni per un valore che eccede la propria quota ereditaria e versa un conguaglio superiore al 5% della propria spettanza, quel conguaglio viene fiscalmente trattato come una compravendita.

Esempio pratico, due fratelli ereditano:

  • Casa A: 100.000 euro

  • Casa B: 200.000 euro

Totale: 300.000 euro > quota per ciascuno: 150.000 euro


Se uno prende Casa B (200.000) e l'altro Casa A (100.000), il primo compensa il secondo con 50.000 euro di conguaglio.


Poiché 50.000 è il 33% in più della quota, si supera la soglia del 5% e l'Agenzia delle Entrate tassa quei 50.000 euro al 9%, anche se non vengono realmente versati.

Imposta: 4.500 euro, solo perché la divisione non è stata progettata in modo fiscalmente efficiente.


Come evitare la tassazione da conguaglio

Il modo più semplice per evitare l'imposta proporzionale del 9% è compensare con beni della massa ereditaria, non con denaro proprio.

Esempio: Stessa eredità di prima, ma in più c'è un conto corrente di 75.000 euro. Ora:

  • Tu prendi Casa B (200.000)

  • Tuo fratello Casa A (100.000) + conto da 75.000 = 175.000

Differenza tra voi: 25.000 euro

Il conto corrente serve per riequilibrare le quote con beni dell'eredità, quindi nessuna imposta del 9%, ma solo l'1% sull'intera divisione.


Chi può chiedere la divisione e quando?

Tutti i coeredi hanno sempre diritto di chiedere la divisione (art. 713 c.c.), anche dopo molti anni. Ma ci sono alcune eccezioni temporanee:

  • se i coeredi si obbligano a non dividerla per massimo 10 anni

  • se il giudice sospende la divisione per evitare danni

  • se ci sono eredi non ancora nati o non identificabili, come nei casi di figli non ancora concepiti

  • se il testatore impone un divieto temporaneo (massimo 5 anni, o fino a un anno dopo la maggiore età dell'ultimo minore)

Queste ipotesi mirano a proteggere l'unità del patrimonio, ma devono sempre rispettare l'equilibrio tra volontà del defunto e circolazione dei beni.


Crediti, debiti e divisione: chi prende cosa?

Oltre agli immobili, anche i crediti possono essere oggetto della divisione. Ad esempio, se il defunto vantava un credito di 100.000 euro verso un terzo, questo può:

  • essere diviso automaticamente in base alle quote

  • oppure essere attribuito a un solo coerede tramite la divisione, come previsto dall'art. 727 c.c.

I debiti, invece, non rientrano nella comunione e si dividono automaticamente tra gli eredi, in proporzione alle quote ereditarie, salvo diversa volontà del testatore.

Un erede può anche decidere di pagare tutto, ma ha diritto a rivalsa sugli altri, nei limiti delle loro quote.


Conclusione: dividere bene significa risparmiare davvero

Spesso si pensa che dividere un'eredità sia solo una questione "tecnica". Ma come hai visto, una scelta sbagliata può trasformarsi in una cessione onerosa agli occhi del Fisco, con un costo aggiuntivo non trascurabile.


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