La quota di legittima

La legge italiana protegge i congiunti più stretti (per esempio il coniuge), limitando la libertà di disporre con il proprio testamento: nella successione testamentaria infatti una parte del patrimonio deve essere “riservata” a determinate persone (dette “riservatari” o “legittimari”), anche se ciò è contrario alla volontà espressa dal testatore.

Come calcolare la quota di riserva

La quota disponibile può quindi essere definita quella parte del patrimonio caduto in successione della quale il testatore può liberamente disporre, senza alcun vincolo. Il codice civile stabilisce con chiarezza quali siano le quote disponibili e le quote non disponibili, cioè di quali parti un testatore possa liberamente disporre con il proprio testamento, e quali parti debbano invece essere riservate ai legittimari. Tali quote variano in funzione del tipo di legittimari e del loro numero. Per esempio:

• Se il testatore lascia quale legittimario unicamente un figlio, questi avrà diritto a metà del patrimonio del padre;

• Se il testatore lascia il coniuge e due figli, il coniuge avrà diritto ad ¼ del patrimonio e i figli ad ¼ ciascuno; in questo caso la quota disponibile, cioè la parte della quale il testatore può liberamente disporre, sarà il residuo ¼.

Le persone che hanno diritto alla riserva sono solamente i parenti più stretti.

Ai legittimari spettano di diritto le seguenti quote (le cosiddette “quote di riserva” o “di legittima”), sulle quali non possono imporsi né oneri, né condizioni di alcuna specie da parte del testatore.

Il codice civile comprende tante norme sul diritto successorio e solo nelle mani di un professionista si può avere il giusto quadro della situazione per poter proteggere i propri diritti e dei propri famigliari, evitando così l'insorgere di proteste da altri beneficiari. 

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