Successione internazionale: quale legge si applica all’eredità?
- sofiazanelotti
- 25 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Immagina di vivere a Parigi da anni, ma di possedere un appartamento a Berlino e un conto in banca a Roma. Nel momento in cui penserai alla tua successione, la domanda diventa inevitabile: «Quale legge governerà il passaggio di questi beni ai miei eredi?». È qui che entra in gioco il diritto internazionale privato, l’insieme di norme che ci aiuta a districare i rapporti ereditari con elementi “oltreconfine”.

Diritto internazionale privato: la bussola tra più ordinamenti
Il diritto internazionale privato funziona come una bussola giuridica: quando un patrimonio “tocca” più Stati, indica la legge applicabile al caso concreto. Senza queste regole, ogni ordinamento coinvolto rivendicherebbe la propria disciplina, generando conflitti.
Un esempio classico? Mario, cittadino italiano, trascorre gli ultimi vent’anni in Francia e muore a Lione lasciando terreni in Toscana e un investimento azionario a Francoforte. A quale normativa dovranno guardare i suoi figli per dividere l’eredità?
Fino al 2015 l’Italia disponeva di criteri propri (legge n. 218/1995), ma l’Europa ha introdotto un quadro comune per rendere le risposte più omogenee.
Il Regolamento (UE) 650/2012: la stella polare
Dal 17 agosto 2015 il Regolamento (UE) 650/2012 stabilisce che la successione “internazionale” di una persona è regolata, di regola, dalla residenza abituale che il de cuius aveva al momento del decesso.
Se Anna, cittadina spagnola, vive stabilmente a Milano, tutta la sua eredità (compresi eventuali immobili a Barcellona) sarà disciplinata dal diritto italiano.
Se Bruno, pensionato italiano, si trasferisce definitivamente in Portogallo, sarà la legge portoghese, non quella italiana, a dettare la ripartizione dei suoi beni.
Il Regolamento consente però di scegliere (con testamento) la propria legge nazionale in alternativa: una via di fuga particolarmente utile per chi, pur risiedendo all’estero, vuole continuare a richiamare le norme del Paese di cittadinanza.
Mini-caso: quando la regola generale non basta
Lucia, italiana residente a Londra, possiede un cottage in Cornovaglia e un locale commerciale a Bologna. Nel testamento non indica alcuna legge. Alla sua morte, i figli scoprono che:
La residenza abituale inglese rende applicabile la legge inglese a tutta la successione.
Ma il diritto inglese consente ampia libertà testamentaria, mentre quello italiano tutela le quote dei legittimari.
Il conflitto appare netto: la figlia maggiore, che contava sulla “quota di riserva” italiana, potrà invocarla? In mancanza di scelta di legge, prevarrà il regime inglese, verosimilmente più flessibile. Se Lucia avesse espresso nel testamento il desiderio di applicare la legge italiana, i suoi eredi avrebbero avuto un quadro più certo.
Il certificato successorio europeo: un lasciapassare senza frontiere
Per semplificare la vita agli eredi e alle banche, il Regolamento ha introdotto il certificato successorio europeo. È un documento unico—valido in tutti gli Stati membri—che attesta chi sono gli aventi diritto e quali poteri possiedono sull’eredità. Un vero passe-partout che evita di richiedere riconoscimenti reciproci o traduzioni giurate ogni volta che occorre volturare un bene.
Come prepararsi (giuridicamente) al grande viaggio
Mappatura del patrimonio: conoscere dove si trovano beni mobili e immobili è il primo passo.
Verifica della residenza abituale: spostamenti frequenti non cancellano, da soli, il centro dei legami familiari ed economici.
Valutazione della scelta di legge: nei testamenti “multilingua” la clausola sulla legge nazionale preferita può evitare brutte sorprese.
E soprattutto: non rimandare. La pianificazione successoria internazionale richiede tempo, consulenza qualificata e la capacità di tenere insieme esigenze familiari e cornici normative diverse.
Conclusione
Ogni successione internazionale è un mosaico unico; scegliere il tassello normativo corretto fa la differenza tra una distribuzione fluida e un contenzioso che dura anni. Se il tuo patrimonio, piccolo o grande che sia, parla più lingue, vale la pena di fermarsi oggi a riflettere su quale legge vorresti al tuo fianco domani.
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