Cos'è l'usufrutto e cosa comporta in successione?

L’usufrutto è il diritto reale che consente all'usufruttuario di godere e disporre della cosa altrui, traendo da essa tutte le utilità che può dare – compresi i frutti (es.affitti, riconoscimenti ecc..) -, con l’obbligo di non mutare la destinazione economica.

Cosa può includere?

L’usufrutto può avere ad oggetto beni mobili o immobili, crediti, titoli di credito, aziende, universalità e persino beni immateriali. In ogni caso, secondo la dottrina, si deve trattare di beni infungibili o inconsumabili, dovendo l’usufruttuario restituire lo stesso bene alla fine dell’usufrutto.

Costituzione di un usufrutto

La costituzione dell’usufrutto avviene per legge, per contratto, per testamento e per usucapione. Al riguardo, si deve ricordare che la legge stessa può determinare la costituzione dell’usufrutto in capo ad un soggetto determinato, come nel caso dell’usufrutto legale dei genitori sui beni dei figli. Nell’ipotesi di contratti costitutivi di usufrutto si richiede la forma scritta a pena di nullità e la successiva trascrizione.

Usufrutto e successione

Il diritto di usufrutto in quanto tale non va in successione perché per legge la durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario, per cui al momento della morte dei titolare si ha il consolidamento della piena proprietà, ossia la riunione della nuda proprietà con l'usufrutto.

Cos'è la riunione di usufrutto?

La Riunione di Usufrutto (detta anche Ricongiungimento di Usufrutto) è una domanda di voltura con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate la decadenza (o cancellazione) di un preesistente diritto di usufrutto. Viene effettuata entro 30 giorni dall’evento che lo ha fatto decadere. Solitamente questo evento coincide col decesso dell’usufruttuario, anche se non sempre la riunione viene fatta a seguito di una successione ereditaria.

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