Cosa fare quando muore un genitore?
- sofiazanelotti
- 1 giorno fa
- Tempo di lettura: 4 min
Quando perdi un genitore, il dolore si intreccia con un’improvvisa cascata di adempimenti legali e fiscali. Non serve affrettarsi in solitudine: conoscere passo dopo passo cosa accade al patrimonio familiare ti permette di evitare errori costosi e – soprattutto – di vivere il lutto con maggiore serenità.

Dall’ultimo respiro all’apertura della successione
Il procedimento successorio si apre nell’istante stesso della morte e nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto, come prescrive l’art. 456 c.c. Questo binomio “tempo-luogo” stabilisce la competenza degli uffici pubblici, i tribunali da interpellare e i termini per accettare o rinunciare all’eredità.
Se, per esempio, tuo padre viveva e lavorava a Milano ma è deceduto in vacanza in Sicilia, la successione si apre a Milano, semplificando tutte le pratiche amministrative e giuridiche.
Per semplificare, dal decesso decorrono scadenze cruciali:
10 anni per accettare o rinunciare se non sei in possesso dei beni del defunto (a qualsiasi titolo, anche la mera custodia);
Se possiedi già i beni ereditari, hai 3 mesi per rinunciare o accettare con beneficio di inventario, diversamente sei erede puro e semplice;
Infine hai 12 mesi per presentare all'Agenzia delle Entrate, la dichiarazione di successione fiscale.
Perché la successione è (anche) una questione giuridica, amministrativa e fiscale
Quando muore un genitore, la successione non è soltanto un evento familiare: è un procedimento complesso che intreccia norme di diritto, pratiche amministrative e adempimenti fiscali. Basta un documento mal compilato o una data dimenticata per trasformare un momento già difficile in una fonte di contenziosi e sanzioni salate.
Il versante giuridico
Dal punto di vista legale, gli eredi devono innanzitutto stabilire se accettare o rinunciare all’eredità. Una scelta fatta senza conoscere le pendenze (mutui, fideiussioni, ipoteche) può esporre l’intero patrimonio personale a cause e pignoramenti.
Inoltre, quote, legittime e diritti del coniuge superstite seguono regole tassative: ignorarle significa esporsi a future impugnazioni o azioni di riduzione.
Il versante amministrativo
Sul fronte burocratico, i certificati di morte, stato di famiglia, autocertificazioni e la dichiarazione di successione vanno raccolti e depositati entro scadenze precise. Anche un semplice errore di trascrizione può bloccare la voltura catastale e lasciare l’asse ereditario “congelato”, impedendo la vendita di immobili o la riscossione di conti correnti ad esempio.
Il versante fiscale
Infine arrivano le imposte: quelle di successione (con franchigie e aliquote variabili), le ipotecarie–catastali, le tasse sugli atti e persino eventuali plusvalenze. Il Fisco non ammette ignoranza: un versamento tardivo o incompleto comporta interessi e sanzioni che erodono il valore dell’eredità.
Un passo falso può costare caro
Immagina di depositare la dichiarazione cinque giorni oltre il termine: l’Agenzia delle Entrate applica una sanzione che, sommata agli interessi, supera i mille euro. Oppure pensa all’accettazione tacita di un patrimonio gravato da debiti: l’erede rischia il pignoramento dello stipendio o della casa coniugale.
La dichiarazione di successione entro dodici mesi
La dichiarazione di successione è il documento che fotografa l’intero asse ereditario e consente all’Agenzia delle Entrate di calcolare le imposte. Deve presentarla uno solo degli eredi (il “dichiarante”) anche attraverso un professionista incaricato; gli altri congiunti non devono firmare nulla. Con un solo invio, l’obbligo di tutti è assolto.
Basta un solo dichiarante, non tutti gli eredi
Molti temono che ogni erede debba apporre la propria firma su moduli e modelli. Non è così: la legge prevede la responsabilità di un solo dichiarante, che certifica la veridicità dei dati per conto di tutti. Questo evita stalli quando un erede vive all’estero o i rapporti familiari sono tesi.
Il conto corrente bloccato: perché succede e come sbloccarlo
Appena la banca viene a conoscenza del decesso, congela il conto: anche un cointestatario “a firme disgiunte” non può prelevare il denaro del defunto. Il blocco dura finché non viene presentata la dichiarazione di successione (con il relativo “glifo” telematico). È sufficiente che un solo erede consegni la pratica in filiale: la banca liquiderà a ciascuno la propria quota senza pretendere la presenza simultanea di tutti – garantendo anche gli interessi maturati.
Gli immobili ereditati: cosa succede?
Quando in eredità compaiono immobili, la prima conseguenza è la nascita di una comunione ereditaria: tutti gli eredi diventano contitolari della piena proprietà pro quota. Fino a quando non decidono di dividere o vendere, ogni scelta – dalla locazione alla ristrutturazione – richiede l’accordo unanime o le maggioranze previste dal codice civile. È un regime che può durare anni, ma che conviene sciogliere prima possibile per evitare spese e conflitti familiari.
Dalla dichiarazione alla voltura catastale
La proprietà deve essere trascritta a favore degli eredi entro i dodici mesi dal decesso, attraverso la dichiarazione di successione telematica. Dal 1° gennaio 2025, la procedura è stata semplificata: la voltura catastale viene avviata automaticamente dall’Agenzia delle Entrate non appena la dichiarazione è accolta, senza ulteriori moduli o diritti di segreteria. Contestualmente, le nuove regole impongono l’autoliquidazione delle imposte di successione direttamente nel modello telematico, rendendo immediata la registrazione del trasferimento
Pensione di reversibilità e altri ratei
Oltre ai beni, esistono prestazioni che “non muoiono” con il genitore, come la pensione di reversibilità o i ratei maturati e non riscossi. La pratica è gratuita se ti affidi a ForLife, che gestisce la domanda INPS e l’eventuale recupero degli arretrati – un aiuto concreto per equilibrare il bilancio di famiglia in un momento delicato forlifesrl.com.
E se c’è un testamento?
La presenza di un testamento cambia la “lista” dei beneficiari ma non gli adempimenti: la successione si apre comunque alla morte, la dichiarazione resta obbligatoria e il conto corrente sarà sbloccato con la stessa procedura. ForLife verifica la validità dell’atto, interpreta le disposizioni e ti guida fra quote legittime e disposizioni particolari.
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