La successione di uno straniero che vive in Italia, ricade su tutti i beni posseduti sia in Italia che all'Estero. Come evitare la doppia imposizione.
In tema di successione transazionale, l'Italia sottopone all'imposta di successione tutti i beni da ereditare, sia in Italia che all'estero. Individuando come criterio di territorialità, la sola residenza o domicilio, a prescindere da quale sia la cittadinanza posseduta. (Articolo 2 del Testo Unico delle Successioni)
LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE DELLO STRANIERO
Nel caso in cui il defunto e/o i successori siano stranieri, non possono essere prodotte le dichiarazioni sostitutive di certificazione ex art. 46 D.P.R. n. 445/2000, ovvero le autocertificazioni. Questo perché l’amministrazione italiana non è in grado di poter verificare la veridicità di quanto dichiarato.
E’ necessario dunque che i successori ottengano dal proprio paese i certificati (morte, nascita, residenza, stato famiglia, ecc.), debitamente legalizzati e tradotti, per poi essere allegati alla dichiarazione di successione da presentare all'Agenzia delle Entrate.
DOPPIA DICHIARAZIONE E DOPPIA IMPOSIZIONE?
Nell’ipotesi in cui il de cuius risulti residente in Italia al momento dell’apertura della successione, come sopra detto, deve pagare in Italia le imposte di successione relative anche ai beni esteri.
Per evitare una doppia imposizione per i beni situati all’estero è possibile avvalersi del credito di imposta pagata in altro Stato, mediante detrazione dall’imposta dovuta in Italia.
Esistono casi in cui lo Stato ricevente la dichiarazione di successione non riconosca il credito di imposta delle tasse di successione già versate in Italia, quindi bisognerà procedere in senso inverso, ovvero facendo riconoscere in Italia le imposte già versate all'estero.
La normativa è complicata e si possono ottenere molti benefici. Contattaci per maggiori informazioni
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